Nascere in una famiglia di fotografi, significa essere testimone di eventi che accompagnano l'esistenza di ogni individuo, dai primi giorni, alle ultime immagini della sua vita.
Questo ovviamente era molto più forte e sentito come lavoro e ruolo sociale prima dell'avvento dei social.
Tutta la famiglia di mio padre a partire da nonno Gerardo, è sempre stata molto attiva nel mondo dell'immagine. Soprattutto quella legata alle feste per i sacramenti cattolici, ai compleanni e ad eventi che in qualche modo per le famiglie coinvolte erano passaggi importanti della loro storia. Ed essere testimone di questi eventi, avere la responsabilità del racconto che poi sarebbe rimasto come traccia fondamentale, credo che mi abbia messo in una posizione molto favorevole per aiutarmi nel mio lavoro, sia di regista che di scrittore.
C'è da dire che questa cosa la vedo chiaramente ora, a quei tempi per me era una grande fatica lavorare quando gli altri festeggiavano e godermi poco l'estate, periodo di massimi eventi, festività e cerimonie.
Ma sicuramente anche questa difficoltà di allora, è stata la miccia che mi ha permesso ad un certo punto di provare a trovare la strada più vicina alle mie esigenze.
Tre sono gli eventi primari che hanno favorito questo cambio di rotta e l'approdo alla possibilità di diventare Regista.
Il primo passaggio fu un intuizione di un amico prete, che mi consiglio di provare ad entrare al DAMS di Roma. Nonostante fossi riluttante a spostarmi e a seguire questo consiglio, mi feci coraggio e durante le prime lezioni la mia vocazione sopita prese forma. Compresi cosa significava essere un regista e da quel momento, questo desiderio divenne come un faro, un obbiettivo primario.
Secondo passaggio, ricevere un prestito statale dopo un corso intensivo che mi concesse la possibilità di aprire una mia attività di produzione e post produzione video. A quel punto avevo l'autonomia e gli strumenti più evoluti del tempo, per poter realizzare prodotti visivi più vicini a ciò che mi piaceva, passando per video musicali, spot di moda, sfilate, documentari e un nuovo approccio anche al mondo delle cerimonie.
Poi il concorso vinto alla Rai di Napoli come aiuto regista, mi ha spalancato le porte per fare tutte le esperienze possibili, per portarmi a raggiungere dopo 5 anni il mio sogno di diventare un Regista, con la fiction "Un Posto al Sole" con cui ho lavorato per 15 anni e con un serie tv girata in Sicilia dal titolo "Agrodolce". Grazie a queste opportunità ho avuto la possibilità di crescere e sperimentarmi a livelli molto alti nel ruolo che tanto avevo desiderato.
Questo ruolo del regista, mi ha poi dato la possibilità di giocare, cimentarmi e ricercare tanti linguaggi nuovi, anche nella scrittura, nella sperimentazione teatrale e nel creare e sviluppare progetti a cui tengo molto, anche nel campo della comunicazione e dell'insegnamento e di cui vi parlerò all'interno del sito.
Detto questo non mi dilungo oltre. Se vi va, c'è da andare a conoscere "gerardo".
O' Regista vi augura buona vita e buon proseguimento.